
Scade il 5 luglio il termine per l’invio a Sogin delle osservazioni alla Cnapi, la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee ad ospitare il deposito nazionale per il materiale radioattivo. Tra le 67 aree individuate ce n’è anche una (la To-10) nella nostra zona, sul territorio comunale di Mazzè, Caluso e Rondissone.
Cittadini e istituzioni sono contrari all’ipotesi di realizzare il deposito in quest’area: hanno predisposto osservazioni e in questi giorni le stanno inviando a Sogin. La Giunta Regionale ha approvato un documento, frutto di un’istruttoria tecnica condotta dai propri uffici e dai tecnici di Arpa, con una duplice finalità: verifica dell’applicazione dei criteri di esclusione e inserimento di dati di approfondimento per la redazione della Cnai.
Il “no” di Comuni e Città Metropolitana
Tutti allineati sulle posizioni della Regione: i siti piemontesi non sono idonei ad ospitare il deposito nazionale delle scorie nucleari. Queste le conclusioni dell’imponente lavoro realizzato da Città Metropolitana e dai Comuni coinvolti.
«E’ stato un lavoro congiunto, realizzato con l’aiuto dei tecnici di Città Metropolitana», spiega Marco Formia, sindaco di Mazzè, Comune in cui è stato individuato un sito potenzialmente idoneo che si estende anche sul territorio di Caluso e di Rondissone.

Quella che presentata la prossima settimana è un’opera monumentale contenente dati, relazioni, perizie realizzate in circa cinque mesi di lavoro. Solo il Comune di Mazzè, per affidare le necessarie ricerche, ha speso qualcosa come 30 mila euro. «Il lavoro è terminato, stiamo finendo di assemblarlo. Il vero problema è come inviare questa mole di materiale raccolto: lo spazio a disposizione per la trasmissione è davvero poco. Un po’ lo invieremo sul portale, un po’ via pec».
Gli aspetti approfonditi sono molti, «sia dal punto di vista geologico che da quello agricolo e il calcolo delle distanze tra i fabbricati. Tutto porta a concludere per la non idoneità del sito di Caluso, Mazzè e Rondissone».
In merito al documento predisposto dalla Regione, Formia commenta: «Sono felicissimo che ritenga che il Piemonte non sia idoneo ad ospitare il deposito nazionale delle scorie, però 130 pagine di relazione mi sembrano un po’ poche per i 7 siti individuati nella regione. Inoltre mi pare un po’ presto per cantare vittoria, come stanno facendo tutti. Non è che adesso non si fa e basta. Queste osservazioni devono essere convalidate dagli organi preposti. Quel che dice il Piemonte lo dicono tutte e sette le regioni coinvolte in questo procedimento: nessuno vorrebbe ospitare il deposito. Ecco perché dire “no” non sarà sufficiente: la differenza la farà la documentazione prodotta a sostegno della propria posizione. Siamo felici, però, di esserci incrociati in questo lavoro di elaborazione delle osservazioni, su valutazioni in linea».
In merito al lavoro svolto, Formia aggiunge: «Lo abbiamo fatto per presentare le nostre osservazioni alla Cnapi (Carta delle aree potenzialmente idonee). Ma se malauguratamente l’area di Mazzè-Caluso-Rondissone dovesse confluire nella Cnai (Carta delle aree idonee), a quel punto a maggior ragione queste osservazioni torneranno utili. Tutto porta a stabilire un’inidoneità tecnica del sito canavesano; se poi non sarà così ci rivolgeremo a tutti i tribunali competenti, fino ad arrivare a quello europeo. Una cosa è certa: non accetteremo una decisione politica».
Grande la collaborazione tra i Comuni e Città Metropolitana, che tira un sospiro di sollievo per le conclusioni tratte dalla Giunta regionale: «Il ruolo della Regione – dichiara Marco Marocco, vicesindaco metropolitano – nel procedimento è molto importante. Sulla base dell’individuazione fatta da Sogin, è la Regione a dover dire quale sia quello idoneo. E in questo caso ha detto a chiare lettere che non lo sono entrambi: sia quello canavesano che quello di Carmagnola».
Anche Città Metropolitana è alle prese con la spedizione della documentazione raccolta: «Credo che alla fine faremo un dvd che invieremo con posta certificata». Tutta la documentazione raccolta è stata messa a disposizione di qualsiasi Comune che volesse aggregarsi, inviando delle osservazioni: «So che Chivasso lo farà», conclude Marocco; «mi auguro che siano tanti i Comuni su questa scia».
Intanto prosegue la raccolta delle firme
MAZZè. (mdp) – Oltre alle osservazioni che verranno presentate dai Comuni, da Città Metropolitana, da comitati e associazioni, ci sono migliaia di firme raccolte per dire “no” al deposito delle scorie nucleari in Canavese.
«La raccolta firme è partita su iniziativa del Comune dopo il Consiglio comunale congiunto di gennaio» spiega Marco Formia, sindaco di Mazzè; «ne sono state raccolte oltre tremila, fino ad oggi. In più ci sono quelle raccolte con la petizione on line: quelle sono ben 15 mila».
Insomma, un bel risultato?
«Assolutamente sì; ed è stato prezioso il coinvolgimento degli altri Comuni che si sono prestati, delle associazioni e dei comitati».
Firmando per il “no” cosa si va a chiedere?
«Di non fare il deposito qui perché il sito non è idoneo. L’oggetto della raccolta firme era l’ordine del giorno approvato dai Comuni di Caluso, Mazzè e Rondissone subito dopo la pubblicazione della Cnapi. Quei primi punti confluiti in quell’ordine del giorno, sull’onda emotiva del momento, sono diventati l’oggetto della raccolta firme. Poi, con le osservazioni, le motivazioni si sono ampliate e sono state profondamente argomentate. Ma diciamo che quella era già una buona base di partenza».
E cosa farete, ora, di queste firme? Verranno allegate alla relazione?
«Allegarle è un problema non indifferente; tutta la trasmissione del materiale lo è. Abbiamo pensato quindi di citarle nelle osservazioni. Di sicuro avranno il loro peso».
Sabato mattina il banchetto del comitato “No al nucleare in Canavese” era a Chivasso davanti a Palazzo Einaudi a raccogliere ancora firme.
«Non sappiamo ancora quante ne sono state raccolte sabato – spiega Andrea Zavattaro, del Comitato -, anche perché non ci fermiamo certo qui. La raccolta firme proseguirà mercoledì al mercato, giovedì alla serata informativa sul nucleare che si terrà in piazza del Comune a Chivasso e poi ancora sabato mattina al mercato».
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